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Dieci spunti di “culture di base” per lo psicologo - 1. La cultura della parola e della scrittura PDF Stampa E-mail
Lunedì 13 Maggio 2013 22:14
Indice
Dieci spunti di “culture di base” per lo psicologo
1. La cultura della parola e della scrittura
2. La cultura della rendicontazione
3. La cultura della progettazione
4. La cultura della valutazione
5. La cultura dell'imprenditorialità
6. La cultura dei numeri e degli aspetti fiscali
7. La cultura multidisciplinare
8. La cultura della rete
9. La cultura del bellessere
10. La cultura della formazione
Riferimenti Bibliografici
Tutte le pagine

1. La cultura della "parola" e della "scrittura"
Uno degli strumenti privilegiati della professione dello Psicologo sono senza dubbio le "parole". Vale ricordare un bel testo che riflette bene il significato rilevante della parola, soprattutto nel setting psicoterapeutico.

G.Lai, nel suo "Le parole del primo colloquio", insegna ad "ascoltare le parole dell'interlocutore, così come sono, nella sequenza in cui si ordinano quando vengono pronunciate... ".

Ci sono poi interessanti studi sul linguaggio che evidenziano come il numero di parole che viene mediamente utilizzato dalle persone rispetto alla quantità disponibile è estremamente limitato (1.000 su 200.000). Poi, incredibilmente, gli studi rilevano che il numero di parole che descrivono sensazioni negative, e che generalmente si utilizzano, è circa il doppio di quelle con connotazioni positive. Sappiamo altresì bene che il linguaggio influenza il nostro sistema neurologico e quindi i nostri stati d'animo ed i comportamenti associati e che modificando le parole utilizzate (con sè stessi e con gli altri) trasformiamo automaticamente ciò che pensiamo, sentiamo e facciamo.

E' possibile quindi attenuare le sensazioni negative ed amplificare quelle positive trasformando ed aiutando a trasformare il nostro ed altrui vocabolario: abbiamo a disposizione una tavolozza con miriadi di colori ma si dipingono spesso quadri poveri e cupi.
La professionalità degli Psicologi passa anche attraverso la buona "cultura della parola" e questo è uno dei primi strumenti sui quali ci si deve sempre rafforzare.

Le "parole" si possono ovviamente anche scrivere. Gli Psicologi devono saper scrivere relazioni, progetti, diagnosi, lettere, note, appunti, ecc.. E' importante scrivere bene, in modo appropriato, chiaro e rilevante. Le parole che scrivono gli Psicologi nella loro professione sono importanti e rilevanti, basti pensare solo alle relazioni peritali o a altre relazioni psicologiche.

Oggi assistiamo, da più parti, ad una contrattura delle parole scritte anche a causa/vantaggio della tecnologia comunicativa (mail, messaggi, ecc.). Ciò porta a perdere significativi "pezzi per strada", a comprimere, ad essere veloci, tempestivi, alle volte troppo impulsivi. Con le parole scritte non si può scherzare! Un vecchio detto popolare di buon senso riporta che "le parole pesano come macigni" ed i macigni pesano di più delle pietre!

Un buon Psicologo è anche un buon professionista nella "cultura della scrittura" e anche questo può essere uno degli strumenti sui quali ci si deve sempre rafforzare.